Prima di analizzare i rischi e benefici del sonno polifasico, definiamo questa tipologia di sonno. Si intende con sonno polifasico la pratica di dormire più volte al giorno (termine coniato dallo psicologo J.S. Szymanski agli inizi del diciannovesimo secolo), che si differenzia dal sonno bifasico (due volte al giorno) e dal sonno monofasico (una volta al giorno).
Il sonno polifasico è quello tipico dei neonati, mentre il bifasico dei bambini e il monofasico, noto anche come sonno circadiano è quello tipico degli adulti, tarato sul ciclo giorno-notte.
Il sonno polifasico in età adulta consiste nello “spezzare” le ore di riposo, perché secondo tale pratica non è necessario riposare per un arco di tempo continuo. In generale, secondo coloro che praticano il sonno polifasico, in totale si dorme meno ma allo stesso tempo ci si sente più attivi, vigili e riposati.
Sono due i principali metodi del sonno polifasico: il ciclo di Uberman e il ciclo Everyman, e la scelta tra i due avviene a seconda delle esigenze personali, lo stile di vita e gli impegni giornalieri.
Entrambi prevedono dei riposini diurni ma ad intervalli diversi: il ciclo Uberman implica sonnellini di 20 minuti ogni 4 ore, senza nessuna fase centrale di sonno prolungato, ma solo tanti riposi frammentati. Il ciclo Everyman prevede invece una fase di sonno “lunga” che può variare da un’ora e mezza fino a 4 ore, e brevi sonnellini di 20 minuti durante la giornata.
Quali sono i benefici
Il sonno polifasico fa risparmiare tempo in quanto permette il recupero di ore durante il giorno. Questa tecnica inoltre riduce le ore di sonno leggero e di sonno pesante lasciando inalterata solo la fase R.E.M. (Rapid Eye Movement). Questa è la fase in cui il cervello svolge i compiti di “pulizia” e ottimizzazione, quindi a livello celebrale non si riscontrerebbero problemi o rischi. Questo comporta un miglioramento della cosiddetta qualità del sonno: se il cervello sa di poter dormire solo mezz’ora alla volta, ottimizzerà i tempi e ci farà entrare in fase REM dal primo minuto.
Nel sentirsi più vigili e attivi, si ha conseguentemente un aumento della concentrazione e della produttività personale.
Rischi
Secondo alcune teorie, ancora non ci sono riscontri scientificamente provati sulla tematica, nel medio-lungo periodo, nel caso del metodo Uberman (che si potrebbe considerare il più rigido tra i metodi) è stato riscontrato un calo dell’attenzione e delle capacità creative.
In generale si tratta di tecniche che richiedono un certo periodo di adattamento in quanto la mente e il fisico si devono sintetizzare su questi nuovi ritmi. Inoltre, non si tratta di tecniche flessibili, saltare uno dei riposini può sfasare completamente il nuovo sistema.
Il sonno polifasico è altamente sconsigliato ai bambini e agli adolescenti, perché può ostacolare e comprometterne la crescita e lo sviluppo.
È importante poi sottolineare che il sonno monofasico, rispetto a quello polifasico, apporta importanti benefici all’organismo, in quanto ottimizza i processi di guarigione, aumenta le difese immunitarie e aiuta i tessuti a rigenerarsi velocemente. Infatti, per esempio, per quanto riguarda la prestazione atletica, gli studiosi hanno recentemente osservato che durante il sonno profondo il corpo rigenera i tessuti muscolari più velocemente, se sono lesi da qualche trauma, di conseguenza, se la fase di sonno profondo viene ridotta al minimo o eliminata, ci saranno degli effetti negativi sulla prestazione fisica dell’atleta che non lascerà al proprio corpo la possibilità di rigenerarsi.
Come anticipato, non esistono ancora studi scientifici che determinano gli effetti del sonno polifasico, soprattutto nel lungo periodo. I rischi e benefici qui elencati si basano per lo più su testimonianze dirette di chi ha provato il sonno polifasico e ne ha condiviso sensazioni ed effetti.
La scelta di praticare il sonno polifasico dovrebbe essere fatta in base al proprio stile di vita ed assicurarsi che qualsiasi sia la scelta, la qualità del sonno non venga compromessa, in quanto le ripercussioni psicofisiche della deprivazione di sonno possono essere molto gravi ed a volte irreversibili.