Quante volte capita di svegliarsi e avere la fastidiosa sensazione di aver sognato qualcosa senza averne alcun minimo ricordo?
Secondo alcuni studi, più del 90% dei sogni, viene quasi completamente dimenticato. Considerando che durante il riposo sogniamo per il 25% del tempo, è facile comprendere quanto possa essere frustante non riuscire a ricordare e raccontare le vicende dei nostri sogni.
Tutto questo dipende sostanzialmente dalle diverse fasi del sonno e dal momento in cui ci si sveglia. Vediamo nel dettaglio quali sono queste fasi e quando avvengono i sogni.
Le fasi del sonno e il loro ruolo nella memorizzazione dei sogni
Grazie ai numerosi studi sull’attività cerebrale durante il riposo, è stato possibile scoprire che il sonno non è uniforme per tutta la sua durata, ma si suddivide in due fasi principali: fase non REM e fase REM:
- Fase non REM: questa fase del sonno si articola a sua volta in quattro diversi stadi che prevedono il periodo iniziale di addormentamento, il sonno leggero, il sonno profondo e il sonno profondo effettivo. Solo in quest’ultimo stadio il nostro organismo si rigenera veramente.
- Fase REM (Rapid Eye Movements): questa fase è quella in cui effettivamente avvengono i sogni e deve il suo nome al rapido movimento degli occhi che si alterna a intervalli regolari . La fase REM si ripete circa ogni 2 ore e la sua durata è piuttosto variabile, l’intervallo REM più importante è quello immediatamente precedente il risveglio, in questo momento infatti si verificano i sogni che hanno la maggior probabilità di essere ricordati. Se ci sveglia durante una di queste fasi REM, diventa più probabile fissare il ricordo di un sogno a patto che ci si concentri nel memorizzarlo entro 15 minuti dal risveglio, dopo di che potrebbe restare solo un vago ricordo.
Ma perché sogniamo?
I sogni, nonostante i numerosi studi, restano pur sempre avvolti da un certo alone di mistero. Possono infatti essere molto vari, talvolta realistici, talvolta totalmente incredibili e per questo son difficili da interpretare secondo un senso logico. Sicuramente nota è la teoria dei sogni di Freud secondo cui i sogni altro non sono che una rappresentazione dei desideri inconsci. Tali pensieri non vengono espressi consapevolmente, anzi tendono ad essere repressi, e trovano quindi espressione tramite i sogni.
Al di là di queste considerazioni sulle spiegazioni psicoanalitiche, i sogni restano comunque un fenomeno affascinante e vale la pena capire come è possibile ricordarli.
Alcuni consigli per cercare di ricordare i sogni
Come accennato in precedenza, è durante la fase del sonno REM che avvengono i sogni. Per riuscire a ricordarne il contenuto, il segreto è quello di cercare di memorizzarli appena ci si sveglia, entro i primi 15 minuti. Dopo tale lasso di tempo aumenta progressivamente la probabilità di dimenticare i sogni, per poi divenire dei vaghi ricordi.
La principale ragione per cui ci dimentichiamo i sogni è la fretta: la mattina si è sempre di corsa e non si ha mai il tempo di soffermarsi a pensare su quanto sognato. Così facendo, il ricordo dei sogni non viene fissato immediatamente e tenderà a scomparire molto velocemente.
Fortunatamente, vi sono alcuni piccoli gesti che possono aiutarci nel tenere a mente i sogni:
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- Post-it: lasciare un blocchetto di post-it sul comodino, in cui vi è scritto “Cosa ho sognato stanotte?”, può essere d’aiuto per trascrivere sinteticamente quanto sognato appena ci siamo svegliati.
- Ritmo sonno-veglia regolare: cercare di andare a letto e risvegliarsi sempre agli stessi orari è un valido supporto per lo sviluppo di tutte le fasi del sonno, soprattutto della fase REM. A tal proposito è giusto ricordare che è necessario dormire almeno 8 ore per notte, è dimostrato, infatti, che coloro che dormono meno di 6 ore, hanno notevoli difficoltà a ricordare i sogni che hanno fatto.
- Alzarsi dal letto con calma: per quanto la fretta del mattino ci costringe a svegliarci immediatamente, restare a letto qualche minuto dopo essersi svegliati, aiuta a memorizzare quanto meno i sogni più recenti.
- Tenere un diario: per coloro a cui piace dare un senso o un interpretazione ai sogni, può essere un buon supporto quello di annotare giorno per giorno i sogni fatti.