Considerate le ore che gli esseri umani destinano in media al sonno, come, ma soprattutto dove, si dorme diventa una questione che vale proprio la pena affrontare!
L’igiene è importante, ma un’adeguata pulizia non sempre è sufficiente a evitare la comparsa della temuta muffa. Cosa fare dunque se la muffa si presenta sul nostro materasso?
Cosa c’è da sapere e le possibili cause
La muffa è un organismo pluricellulare appartenente alla famiglia dei funghi. Invisibili e resistenti, le spore si riproducono e, attraverso l’aria, si muovono nell’ambiente circostante depositandosi su diverse aree. Un luogo buio e un alto tasso di umidità ne accelerano la proliferazione. Inizialmente si presentano come piccole macchie nere (ife); successivamente queste macchie s’ingrandiscono e compattano, prendendo il nome di miceli e possono presentare colorazioni differenti a seconda della varietà: verde, nero, azzurro o rosso.
Durante l’inverno, lo sbalzo termico tra l’interno e l’esterno, favorisce la formazione della condensa, a cui segue un aumento di umidità che facilita la propagazione del fungo.
Pertanto, scarsa ventilazione, umidità, buio, mancanza di isolamento termico e sporcizia sono condizioni ideali alla diffusione delle muffe. Non solo sui muri, ma si può presentare anche su altre superfici, come indumenti e materassi. Quante volte, soprattutto in estate, capita di svegliarsi accaldati o addirittura sudati? Anche questi episodi, responsabili di alzare il tasso di umidità del materasso, possono contribuire alla formazione di muffe.
Se ci troviamo di fronte a una contaminazione l’unica cosa da fare è agire immediatamente! Se non trattate, possono aggravare la salute di persone affette da malattie specifiche, come asma cronica e fibrosi cistica, ma anche irritare occhi, pelle e sviluppare allergie.
Come evitare questo sgradevole inconveniente
Compreso che l’umidità è la prima causa di funghi e muffe, quindi mantenerne basso il tasso nelle abitazioni è buona norma per evitare la loro manifestazione. Ideale sarebbe sotto il 50 % con una temperatura interna tra i 18 e i 32 gradi centigradi. Se questo non fosse possibile, l’acquisto di un deumidificatore risolverà la problematica, creando un ambiente ostile per questi microorganismi.
Indispensabile è sicuramente la scelta di un materasso di qualità, possibilmente sfoderabile e lavabile come il New Memory HP. Con il passaggio in lavatrice, si eliminano la maggior parte dei batteri e degli acari che andrebbero a favorire l’insorgenza delle muffe. Al momento dell’acquisto assicurati che sia traspirante e realizzato con materiali anallergici!
La prevenzione diventa la chiave per mantenere il materasso sicuro e igienizzato negli anni. Buona abitudine è girarlo continuamente, almeno una volta alla settimana, oltre a pulirlo almeno una volta al mese con un’aspirapolvere. Questa permette di sanificare al meglio la superficie interessata, eliminando acari, cellule morte e residui di sudore. Dopo la pulizia, si può aggiungere qualche goccia di olio essenziale in un panno umido e passarlo su tutta la superficie del materasso. L’olio di tea tree, ad esempio, oltre ad essere un ottimo antibatterico naturale, rilascia un profumo di pulito in tutto l’ambiente circostante. L’olio di lavanda grazie alla sua azione rilassante, aiuta anche a conciliare il sonno.
Un’altra sana abitudine è quella di aprire le finestre ogni mattina, ricordandosi di togliere completamente le coperta dal letto per almeno un’ora, permettendo un ricambio d’aria. Ultimo accorgimento è quello di far arieggiare il materasso all’esterno, una o due volte l’anno, preferibilmente esponendolo al sole. È necessario riporre il materasso all’interno prima che il sole tramonti, per evitare di bagnarlo.
Come pulire il materasso dalla muffa
Prevenire è meglio che curare, ma a volte è troppo tardi e bisogna correre ai ripari.
Se la muffa si è espansa su più del 30% della superficie del materasso, il consiglio è quello di cambiarlo senza indugio.
Se ha intaccato un materasso in lana o a molle tradizionali, basteranno due o tre semplici passaggi per eliminare l’ospite indesiderato. Con l’utilizzo di un vaporizzatore si bagna la macchia e si mette ad asciugare per circa 8 ore.
Trascorso il tempo necessario, si passa l’aspirapolvere per eliminare le spore, responsabili della propagazione del fungo. Ricordati di fare attenzione a non disperdere il contenuto aspirato nell’aria, perché potrebbe diffondersi nell’ambiente e aggredire altre superfici. Nel caso in cui fossero rimasti dei residui, cerca di eliminarli con un panno inumidito da candeggina (per approfondire meglio leggi il nostro articolo su come disinfettare materassi e cuscini)
Se ad essere danneggiato è, invece, un materasso in memory foam o in lattice, il procedimento è leggermente diverso. Non utilizzare alcun vaporizzatore perché potrebbe deformare e rovinarne la struttura. La prima cosa da fare è inumidire un panno con acqua e bicarbonato e passarlo sulla macchia per smacchiare al meglio il materasso. Con una spazzola poi grattarla, compiendo movimenti decisi ma delicati. Infine eliminare ogni residuo con l’ausilio dell’aspirapolvere.
Grazie a questi accorgimenti il materasso dovrebbe tornare come nuovo. Se la muffa si dovesse ripresentare, la causa probabilmente è da ricercare nell’ambiente circostante o nella necessità di acquistare un nuovo materasso.