La calamità naturale più distruttiva e spaventosa, ad oggi, resta il terremoto: improvviso, potenzialmente dannoso per la popolazione e le infrastrutture del luogo che colpisce, l’incubo del terremoto toglie il sonno a sempre più abitanti delle zone sismiche del mondo. Una soluzione per dormire sonni più tranquilli l’ha trovata la tecnologia che, oltre a offrire l’opportunità di trasformare le abitazioni intere in strutture antisismiche, ha introdotto tra le possibilità di acquisto e protezione degli abitanti di tutto il mondo dei veri e propri letti antisismici.
Chi ha inventato il letto anti terremoto
Pensato per proteggere la famiglia o il singolo dai pericoli che possono derivare da un sisma, il letto anti terremoto è stato pensato da un’azienda russa, ma il primo Paese a produrlo è stato la Cina: nel 2011, il designer cinese Wang Wenxi ha realizzato il primo letto antisismico, testandolo, per garantirne l’efficacia, sottoponendolo ad una serie di scosse simili a quelle di un forte terremoto.
L’incentivo a concretizzare l’idea ancora astratta di un letto antisismico è nato dai terremoti di Wenchuan e Yushu: le gravi perdite che hanno causato hanno convinto Wenxi a progettare uno strumento che aumentasse le possibilità di sopravvivenza anche alle scosse più violente e distruttive. Il letto di Wenxi, tuttavia, è ancora un prototipo, per cui alcuni aspetti e meccanismi non sono definiti nel dettaglio. Tuttavia, il letto antisismico resta un’idea geniale per far sentire le persone più al sicuro, in particolare chi non dispone di una casa bunker o un rifugio anti-atomico.
Le particolarità del letto antisismico
Il letto antisismico è costituito da una base “bunker” in acciaio inossidabile, vuota e molto capiente; su questa struttura è posto un normalissimo materasso. Il letto è in grado di riconoscere le scosse di terremoto: nel momento in cui capta le vibrazioni sismiche della casa, la struttura bunker si apre e si trasforma in una sorta di “bara infrangibile”, facendo scivolare la persona e il materasso su cui dorme al suo interno. Il bunker ha, ovviamente, lo scopo di mantenere in vita chi protegge, esternamente inossidabile e in grado di resistere anche agli urti più forti; all’interno, inoltre, ha lo spazio necessario per ospitare viveri, maschere anti-gas, estintori, kit di pronto soccorso e beni di prima necessità, per poter sopravvivere nell’attesa di eventuali soccorritori.
In sintesi, il letto anti terremoto è una sorta di scatola metallica posta sotto il materasso, alta, accogliente e non opprimente, con la funzione di “catturare” chi dorme al primo segnale di movimenti tellurici significativi. Purtroppo, non è ancora precisato se il bunker si apra dall’interno e dall’esterno contemporaneamente, né se esiste un’uscita di sicurezza nel caso in cui macerie o frammenti di calce impediscano di uscire dalla parte superiore della struttura; si attende, dunque, uno studio più approfondito del progetto di Wenxi.
Le curiosità legate al letto antisismico
L’idea di realizzare un letto antisismico non proviene solo da Russia e Cina. Nel 2014, il giovanissimo perito meccanico veneto Eros Prataviera presentò un suo italianissimo progetto di letto anti terremoto, in seguito ai risvolti sconvolgenti del terremoto de L’Aquila del 2009 e quello dell’Emilia Romagna nel 2012. La struttura e funzionalità del letto di Prataveira, tuttavia, si distingue sotto vari aspetti dal bunker ideato da Wang Wenxi.
Il letto anti terremoto di Prataviera, infatti, non prevede nessuna scatola metallica o contenitore in cui conservare viveri e beni di prima necessità: il suo letto è costituito da un grosso airbag legato alla testiera del letto. Nel momento in cui il letto capta le vibrazioni sismiche, i suoi sensori innescano il gonfiaggio dell’airbag-cuscino il quale si espande sulla persona distesa sul materasso e lo protegge dalla caduta di calcinacci o macerie.