Chi ha inventato il letto?

Chi ha inventato il letto? In effetti non c’è un inventore al quale essere riconoscenti per questo utile strumento di riposo. Il più antico reperto di materasso che, fino a ora, è stato trovato, risale a 77 milioni di anni fa ed è stato rinvenuto nelle caverne di Sibudu in Sudafrica. Nel Texas sono state scoperte delle lisce e sottili strisce di roccia, sulle quali probabilemnte nel Neolitico, gli ominidi posavano muschio, erba e pelli e che fungevano da letto. Invece, la prima e vera forma di letto è un triclinium in bronzo istoriato, risalente alla fine del primo secolo Avanti Cristo, che si trova nella Domus di via Università a Modena, al quale è affiancato un tavolino rotondo, sempre in bronzo, e che, probabilmente, fungeva da comodino. Il triclinio veniva usato anche durante i banchetti, lunghi e golosi che venivano goduti stando distesi e chiacchierando amabilmente di politica, cultura, arte e pettegolezzi per intere giornate. Bastava appoggiarsi comodamente e schiacciare un pisolino ristoratore tra una scorpacciata e l’altra. Certo questo era solo la vita dei ricchi, nella normalità, per la gente comune, il giaciglio era un semplice letto di paglia o di foglie compresse o, in seguito, di lana.
Nel mondo orientale il materasso continua a essere posizionato su stuoie, il Futon, e nelle tribù indigene o nei paesi meno sviluppati il corpo viene ancora adagiato a terra su sottili stuoie di bambù o di altro materiale vegetale reperibile nell’ambiente.

Rendere comodo il sonno, perché fosse ristoratore è stata una priorità dell’essere umano che ne comprendeva l’importanza per avere una vita piena di energie e sana.

L’invenzione del letto

Non, quindi, una scoperta, un’invenzione, ma un progressivo miglioramento di quello che nella preistoria era un semplice giaciglio, fatto di nuda terra coperta di foglie e pelli sulle quali riposare intorno alla fonte di calore. Il compito principale è stato quello di renderlo sempre più comodo e morbido e ogni civiltà ha dato contributi diversi.
Per l’imbottitura venivano usate piante locali, le foglie di granturco che scricchiolavano, piante acquatiche flessibili come il giunco, oppure le piante cespugliose con i rami più cedevoli e che, magari avessero altri effetti, come quello di tenere lontano gli insetti o di essere odorose. Spesso veniva usata l’erba tagliata di fresco e si univano anche fiori dai profumi intensi e boscosi. Le foglie e i rami venivano sovrapposte in più strati erano cambiati di sovente. Il pagliericcio veniva ricoperto da stoffe e pelli o pellicce a seconda della stagione e della minore a maggiore ricchezza del proprietario. I più ricchi usavano imbottiture di lana.

Come è cambiato nel tempo

Nel Medioevo, grazie agli Arabi, si iniziarono a usare grandi e morbidi cuscini, appoggiati sulla terra o su tappeti, sui quali ci sia adagiava. I cuscini erano riempiti di crini di animali e lana. E pare che la parola materasso derivi proprio da una parola araba “matrah”, che significa appoggiarsi, che è diventata una parola europea perché i Crociati la introdussero nel vocabolario e diede vita a un nuovo mestiere che era quello del materassaio che doveva, non solo creare i materassi, ma ne sostituivano, una volta l’anno, il contenuto. Il materassaio lavava l’imbottitura, cardava la lana, cioè ne pettinava i bioccoli con una sorta di spazzola per renderla più soffice e la reinseriva nel grosso sacco contenitore.

Un po’ di storia

Agli inizi del 1900 ci fu una svolta clamorosa che avrebbe per sempre cambiato le sorti del materasso che non sarebbe mai più stato di fibre naturali. Nel 1928 il chirurgo scozzese, James Boyd Dunlop, (che tutti conoscono per i pneumatici) coprì una lastra di lattice con una fodera e creò un materasso comodissimo che si adattava alle forme del corpo, morbido e avvolgente e che non accumulava polvere all’interno.
L’invenzione del materasso ad acqua si deve, invece, a un altro medico scozzese, Sir James Paget che, agli inizi dell’Ottocento, lo creò per evitare le piaghe da decubito ai suoi pazienti.
I materassi memory foam, sono una scoperta della NASA, l’ente aerospaziale americano, che nel 1966 creò un materasso a base di poliuretano e aggiungendo altre sostanze riuscì a controllarne la densità per rendere il materasso più confortevole e plasmato sul corpo del dormiente.
Da quel momento in poi, la tecnologia ha creato un’ampia gamma di materassi: i materassi a molle, gli ortopedici, i memory foam, utilizzando una ampia gamma di materiali sintetici sempre più sicuri, anallergici, antiacaro, adattabili al corpo della persona che deve riposare. Un’evoluzione che ha quale scopo di fare del riposo un momento salutare, di benessere che sostenga il corpo e lo preservi durante il sonno.
La parola d’ordine è stata confort e igiene. I materassi sono sfoderabili, lavabili e si possono avere di tutte le misure, per letto singolo, a una piazza e mezza, matrimoniali e anche di spessori e morbidezza differenti. Non è difficile trovare il materasso che ci fa sentire meglio e che ci garantisce un riposo continuo e confortevole.
Rivolgersi a un professionista è l’unico modo per ricevere consigli, avere un’ampia scelta e trovare il materasso che più soddisfa e rende le nostre notti e i momenti di riposo esperienze positive ed energizzanti.

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