I problemi di insonnia sono una brutta bestia. A volte è molto difficile avere delle risposte e sapere perché non riusciamo a dormire. Ci rigiriamo continuamente sul letto fino ad alzarci e a vivere una “seconda giornata” durante la notte. Un problema che si deve risolvere il prima possibile per evitare che insorgano altri problemi di salute causati dalla mancanza di un corretto sonno. Ma quali possono essere le cause? E quando si tratta di cause ormonali cosa bisogna fare? Vediamolo insieme.
Quando dormire diventa difficile
L’insonnia è la difficoltà a dormire abbastanza a lungo durante la notte per vivere bene durante il giorno. Può rendere difficili le normali attività quotidiane e ha come conseguenze la sonnolenza, problemi di concentrazione, irritabilità e anche depressione. Il riposo notturno è fondamentale ed ogni interruzione crea un disagio o un problema fisico.
Perché il riposo sia davvero effettivo, bisognerebbe poter dormire almeno 7-8 ore a notte. Ma, non siamo tutti uguali e ci sono quindi persone che hanno bisogno di 10 ore e coloro alle quali bastano 5-6 ore per sentirsi bene. Il sonno è un processo che si divide in 4 fasi:
- Non-rem: è la fase dell’addormentamento, i muscoli si rilassano e dura 4-5 minuti.
- Sonno leggero: ci prepara ad entrare nel sonno profondo e dura 10-15 minuti.
- Sonno profondo: il cervello è in una fase di “stand-by”, consuma meno energia e dura 40-50 minuti.
- Sonno rem: caratterizzato da un’intensa attività cerebrale, è la fase del sogno, dura 4-5 minuti, poi si torna alla fase due e nel sonno profondo.
Queste stesse fasi si possono ripetere fino a 5 volte per notte. Se queste fasi vengono continuamente interrotte, allora diventa molto difficile dormire.
L’insonnia quindi è un disturbo persistente, ma non per questo costante nel tempo. Esistono diversi tipi di insonnia da quella iniziale (dove fai fatica ad addormentarti) a quella terminale dove non dormi per più di un mese. Ma, molte volte, sono proprio gli ormoni a causare la perdita di sonno come ad esempio la gravidanza o la menopausa.
Quali potrebbero essere le cause
L’insonnia non è una malattia ma un vero e proprio sintomo. Prima di trattarla, è importante capire le cause. Quando si parla di insonnia dovuta a disturbi ormonali, si parla soprattutto di insonnia per menopausa.
I principali responsabili dell’insonnia, nel caso della menopausa, sono gli squilibri ormonali: la carenza di estrogeni altera i bioritmi, compreso il ritmo sonno-veglia abituale.
Se si soffre di insonnia in menopausa, tra le cause ci possono essere anche le vampate di calore, che si manifestano soprattutto nelle ore serali e notturne e sono responsabili di risvegli frequenti tra sudori e palpitazioni.
Il sonno può essere disturbato anche da episodi di apnee ostruttive notturne, che possono essere legate alla diminuzione dei livelli di progesterone, ormone che tra le altre cose assolve la funzione di stimolante respiratorio, ma anche all’aumento di peso legato alle alterazioni del metabolismo in menopausa.
Gli accorgimenti che potrebbero aiutare
Per compensare i bassi livelli di estrogeni e contrastare l’insonnia dovuta a cause ormonali, può essere utile una dieta ricca di fitoestrogeni: è consigliabile aumentare la quota di verdure e legumi nella propria dieta, e condirli con olio extravergine di oliva e olio di semi di lino. La soia ad esempio è uno degli alimenti più ricchi di questi nutrienti, e tra le erbe aromatiche, ci sono buoni livelli di fitoestrogeni nel prezzemolo e salvia.
Altri cibi amici del buon riposo sono quelli ricchi di magnesio che innalza i livelli di melatonina, l’ormone che regola il sonno. Per questo si consiglia di mangiare la sera grano (un buon piatto di pasta), riso e avena integrali, yogurt o latte di soia, noci, banane e cacao.
Anche l’assunzione stessa di melatonina può favorire la fase di addormentamento e ridurre i risvegli precoci. Anche le tisane con erbe rilassanti come passiflora, melissa, biancospino e valeriana, possono essere d’aiuto.