“Il sonno è per l’uomo ciò che la carica è per l’orologio” diceva il famoso Arthur Schopenhauer: non è necessario l’aforisma di un filosofo per comprendere quanto dormire sia estremamente importante e quanto possa influenzare la nostra vita e il nostro benessere.
Qual è la giusta dose di sonno
La giusta dose di sonno, in genere corrispondente a 7-9 ore, infatti, ci permette di svolgere le varie attività della giornata con facilità e grinta, di pensare lucidamente e consolidare la nostra memoria. In più, un sonno regolare aumenta le nostre difese immunitarie, riduce i problemi ormonali, mantiene la pressione a livelli accettabili e, non meno importante, giova alla nostra salute mentale e al nostro umore, diminuendo il rischio di depressione, lo stress e i pensieri negativi.
Pensando a questo, passare un terzo della nostra vita dormendo potrà non sembrarci più un aspetto tanto triste. Eppure, come tutte le cose belle, c’è un’altra faccia della medaglia: infatti, se la carenza di sonno è negativa per il nostro equilibrio psicofisico, dormire per un tempo eccessivo, ossia al di sopra delle 9 ore giornaliere, non è di certo da meno. È capitato a tutti almeno una volta di aver dormito più a lungo di quanto sarebbe servito, o di giorno piuttosto che di notte, magari dopo aver trascorso un weekend all’insegna del divertimento o per eccessiva stanchezza ma, se un episodio isolato può essere concesso, l’over sleeping comporta molti rischi se diventa un’abitudine.
Per esempio, si può pensare che stare stesi sul letto per molto tempo, restando svegli o dormendo, sia l’ideale per rilassare il proprio corpo e mantenerlo in forma, ma non è la soluzione migliore per prevenire o curare problemi alla schiena. Dormire per troppo tempo non è salutare anche e soprattutto per la mente, non solo perché, proprio come dormire per poco tempo, condiziona il nostro umore e durante la giornata può portarci a sentirci stressati, irritati o per nulla riposati ma anche perché a lungo andare danneggia le funzioni cerebrali e, come dimostrato da alcuni studi, porta il cervello ad invecchiare più velocemente del normale.
Quando il metabolismo influenza il sonno
In più, dormire troppo a lungo influenza il metabolismo e aumenta di molto il rischio di obesità e di sviluppare il diabete nel corso degli anni, oltre al rischio di andare incontro a malattie cardiache e depressione.
Secondo le statistiche, sono più di 10 milioni gli italiani che soffrono di disturbi del sonno, per i quali possono sentire il bisogno di dormire anche durante la giornata o ritrovarsi a fare i conti al risveglio con un fastidioso mal di testa. Quest’ultimo problema in particolare è molto diffuso, comune tra chi soffre di insonnia, apnea notturna, emicrania e altri tipi di cefalee, ed è causato spesso proprio da un sonno eccessivo: gli scienziati hanno trovato una spiegazione a questo fenomeno, rilevando che l’eccesso di sonno influenza l’attività di alcuni neurotrasmettitori.
Altri fattori che possono portare a questo spiacevole risveglio sono una cattiva alimentazione o una postura scorretta o rigida, che può essere corretta con semplici esercizi o scegliendo un materasso o un cuscino adatti, oppure semplicemente posizionandoli in modo da seguire la posizione naturale della colonna vertebrale e del collo: consigliato da molti fisioterapisti è, per esempio, posizionare un cuscino tra le gambe o sotto le ginocchia, a seconda della posizione in cui si dorme, ed utilizzarne uno non troppo alto per poggiarvi la testa.
Quindi, anche se può sembrare un paradosso, un riposo che va oltre il necessario non può più essere considerato un mezzo per recuperare le energie e restare in salute, bensì può aumentare la nostra stanchezza e procurarci più danni che benefici.
Come porre rimedio
Tuttavia questo non deve scoraggiarci, perché esistono tante buone abitudini che permettono di migliorare la qualità del sonno, senza ricorrere necessariamente al consumo di farmaci: dei validi sostituti che possono aiutare ad avere un sonno ristoratore e tranquillo sono sostanze naturali come la melatonina o la valeriana. Tra queste abitudini ci sono anche quella di cenare alcune ore prima di andare a letto, privilegiando alimenti leggeri e facili da digerire, e quella di svolgere attività rilassanti, come leggere un libro piuttosto che passare ore davanti al televisore o al cellulare, e terminarle almeno mezz’ora prima di andare a riposare. La base principale per un sonno ristoratore, però, è rispettare il cosiddetto “ritmo circadiano”, ossia il proprio orologio biologico, cercando di creare una routine di orari adatti alle esigenze e i segnali del corpo: l’ideale sarebbe andare a dormire sempre ai soliti orari e non troppo tardi.
In conclusione, trovare un punto di incontro tra i propri impegni e le proprie ambizioni e la necessità di ricaricare le batterie nel modo più giusto, senza esagerare da entrambi i lati, può evitarci vari problemi, tra cui quello (da non sottovalutare) di un mal di testa che ci rovini la giornata.