I disturbi del sonno rappresentano un problema che interessa un’elevata quantità di persone andando ad alterare, inevitabilmente, la qualità della loro vita e le tipiche attività fisiologiche dell’organismo. La mancanza di sonno, infatti, può provocare una significativa riduzione dell’attenzione, la stanchezza cronica nonché irritabilità. Mentre per alcuni risulta essere sufficiente dormire intorno alle 7-8 ore a notte, per altri è necessario farlo per circa 10 ore, anche se non mancano coloro a cui bastano solo 5 o 6 ore.
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In genere, tra le cause principali è possibile individuare la depressione, vari disturbi dell’umore e l’ansia. Inoltre, la scarsa qualità del riposo può essere dovuta anche a fattori come patologie sistemiche, scompensi cardiaci, disturbi della tiroide ed ipertensione arteriosa. Un ruolo rilevante è svolto anche da alcool, nicotina, caffè, pasti pesanti ed attività sportiva svolta poche ore prima di mettersi a letto. L’insonnia, senza dubbio, può provocare conseguenze anche molto gravi come, ad esempio, astenia o un’eccessiva sonnolenza diurna, oltre ad ansia e depressioni. Allo scopo di porre rimedio ad un tale tipo di situazione, è consigliabile innanzitutto individuare la causa del disturbo stesso così da rimuoverla. In linea di massima, può essere utile ridurre il consumo di nicotina, caffè ed alcool, oppure andare a dormire sempre alla stessa ora tutti i giorni.
I disturbi del sonno nei neonati
Spesso può accadere che un neonato faccia fatica a dormire o che non riesca a farlo nel migliore dei modi. Si tratta, in particolare, di un fenomeno diffuso che interessa i piccoli da 0 ai 20 mesi di vita. Nel momento in cui si verifica un tale tipo di situazione, vuol dire che il bambino soffre di insonnia, di risvegli ripetuti durante la notte che lo portano a piangere continuamente, di sonno agitato ed irrequieto. Ciò può porre in allarme i genitori che, dunque, si attivano per trovare il rimedio più dolce per consentire al proprio figlio di dormire in maniera serena.
Quali sono le cause dell’insonnia nei neonati
Tra le principali cause che provocano l’insonnia nei neonati si possono indicare i disturbi fisici come, ad esempio, il reflusso gastrico, vari problemi alle vie respiratorie, mal d’orecchio, apnee ostruttive, dermatite e, a volte, anche intolleranze o allergie nei confronti di farmaci ed alimenti. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, accade che i neonati non riescano a dormire bene per via di fattori di natura psicologica rappresentati da stimoli eccessivi, paura, stress o abitudini scorrette. Non di rado, infatti, un bambino prova un senso di abbandono e frustrazione in conseguenza di comportamenti di parenti e genitori (ad esempio, vi è mancanza di contatto fisico). Ancora più frequente è la paura del buio che, insieme a stress e stimoli eccessivi (forti rumori, esposizione a nicotina, odori troppo forti), dà luogo ad un atteggiamento irrequieto e iperattivo. I genitori, dunque, indubbiamente ricoprono una posizione fondamentale dal momento che se, ad esempio, fanno addormentare il piccolo in posti diversi dalla propria culla o gli fanno fare giochi stancanti, possono trasmettergli un’ansia controproducente.
Come prevenire i disturbi del sonno nei neonati: i rimedi principali
Il miglior rimedio che un genitore possa pensare per risolvere i disturbi del sonno di cui soffre il proprio bambino è quello di creare una costante routine della nanna, vale a dire creare una sorta di rituale da attuare ogni giorno in modo da trasmettere serenità al piccolo. Ad esempio, si potrebbe pensare di fargli fare un bagno caldo prima della nanna oppure, ancora, di raccontargli una storia per farlo addormentare. Inoltre, non è da sottovalutare l’abitudine di fissare un preciso orario da osservare ogni sera per andare a letto. La camera, inoltre, dovrebbe essere sistemata adeguatamente, così da renderla un ambiente tranquillo, sereno, caldo e rilassante (magari ricorrendo all’istallazione di una luce da notte soffusa). I genitori, poi, dovrebbero evitare di sottoporre i figli a stimoli eccessivi in prossimità dell’orario prestabilito per andare a letto. Infine, potrebbe risultare utile anche l’utilizzo di oggetti come, ad esempio, un ciuccio, rilassanti tanto da regalare al neonato piacevoli momenti di serenità.
I disturbi del sonno nei bambini
Durante i primi anni di vita, i bambini possono soffrire di risvegli notturni soprattutto in caso di malattia. Con il passare del tempo, il quantitativo di movimenti rapidi degli occhi (sonno REM) diventa più numeroso tanto da determinare sogni ed incubi. I genitori, di fronte a un tale genere di situazione, assumono diversi tipi di atteggiamento al fine di evitare stress. In particolare, in seguito agli incubi, i quali non sono altro che sogni spaventosi, un bambino può risvegliarsi e ricordare tutti i dettagli alla perfezione. In genere, tali fenomeni non destano alcun tipo di preoccupazione, a parte il caso in cui si ripetano frequentemente. Spesso, essi dipendono da un particolare periodo di stress o dalla visione di un programma televisivo contraddistinto da contenuti violenti. Tuttavia, non si tratta delle uniche situazioni che determinano i disturbi nel sonno nei bambini.
Le situazioni che determinano i disturbi del sonno nei bambini
Oltre che dagli incubi, i disturbi del sonno nei bambini possono essere causati anche da specifiche situazioni familiari come, ad esempio, la separazione dei genitori. Ebbene, in questi casi, cresce nel piccolo un forte senso di ansia che li porta a piangere incessantemente e ad essere alla continua ricerca dell’affetto genitoriale. La resistenza ad andare a letto si verifica, poi, anche quando il bambino assume abitudini sbagliate: infatti, andare a dormire tardi tutti i giorni fa in modo che diventi impossibile anticipare il momento della nanna. In tal caso, se i genitori restano nella stanza a lungo per confortare i figli, contrariamente a quanto pensano, non fanno altro che recargli danno favorendo la veglia notturna. Inoltre, anche se i bambini riescono ad addormentarsi, essi possono risvegliarsi nel corso della notte. Generalmente, si tende a ricollegare tale fenomeno alla sindrome delle gambe senza riposo, ovvero ad un disturbo del movimento periodico degli arti, o all’apnea ostruttiva notturna. Ebbene, è assolutamente sconsigliato consentire loro di dormire con i genitori, in quanto ciò non fa altro che provocarne l’effetto contrario, cioè quello di rafforzare il loro comportamento.
I rimedi principali contro i disturbi del sonno in bambini e adolescenti
Al fine di evitare che bambini e adolescenti siano interessati da disturbi del sonno (i quali rientrano tra le principali cause di diabete, depressione ed obesità) è importante che gli stessi dormano un quantitativo di ore sufficiente a recuperare l’energia. Inoltre, si deve trattare di un’abitudine contraddistinta da una certa regolarità quotidiana per fare in modo di garantire un’ottima qualità del sonno. Innanzitutto, si deve evitare che il soggetto si stanchi troppo durante tutto l’arco della giornata e che non dorma insieme ai genitori (il passaggio dal sonno alla veglia non deve dipendere dalla loro assistenza). Infine, è bene debellare completamente alcuni tipi di abitudini scorrette come, ad esempio, farlo addormentare in macchina, a pancia in giù e mantenere con lui un contatto fisico durante la fase di addormentamento.
I disturbi del sonno negli adulti
Il sonno è un aspetto fondamentale per la sopravvivenza di ognuno in quanto consente di preservare un ottimo stato di salute. Il principale beneficio che è in grado di apportare è ripristinare la capacità del soggetto di svolgere correttamente le tipiche funzioni quotidiane. Infatti, dormire fa bene anche perché, durante il sonno, l’organismo elimina una proteina tossica dal cervello, ovvero la beta-amiloide, un normale prodotto di scarto. Ebbene, se il quantitativo di questa si accumula, potrebbero esserci dei malfunzionamenti del cervello stesso. In genere, un individuo ha bisogno di dormire dalle 6 alle 10 ore ogni giorno. Molti lo fanno durante la notte, ma non mancano i casi in cui tale necessità sorga nel corso della giornata a causa di esigenze lavorative.
Sintomi e cause dell’insonnia: il disturbo del sonno più diffuso
L’insonnia, ovvero il disturbo del sonno più diffuso, è caratterizzata da diversi sintomi, quali:
- risveglio durante la notte con conseguente difficoltà a riaddormentarsi;
- difficoltà ad iniziare il sonno.
L’alterazione delle normali abitudini del riposo provoca seri disagi che possono andare seriamente a compromettere le quotidiane abitudini vitali tra cui: preoccupazioni immotivate, facile affaticabilità, difficoltà a concentrarsi, mal di testa e problemi gastrointestinali.
Una delle cause dell’insonnia, nello specifico, è la menopausa, la quale rientra tra quei momenti della vita che risultano essere particolarmente stressanti. Non bisogna dimenticare, poi, gli stati d’ansia derivanti da situazioni relazionali o lavorative: essi vanno seriamente ad incidere sulla qualità del riposo accentuando lo stato di malessere psicofisico.
Rimedi e consigli
I disturbi del sonno appena elencati vanno trattati rivolgendosi ad uno specialista nei casi in cui essi risultino essere particolarmente gravi. Tuttavia, per ridurne l’incidenza sulla propria vita quotidiana quando si è ancora in uno stato iniziale, è consigliabile innanzitutto limitare al minino il consumo di caffeina, nicotina e di alcool. Infatti, si tratta di sostanze particolarmente eccitanti che possono portare a soffrire di sonniloquio, incubi e terrori notturni. Anche praticare un’attività fisica regolare può aiutare a scaricare lo stress favorendo, in più, il rilascio di sostanze che migliorano la qualità del sonno. Non bisogna, poi, trascurare la qualità di cuscini e materassi, i quali devono risultare sufficientemente confortevoli assicurando una postura corretta e scongiurando l’insorgenza di apnee notturne. L’ambiente circostante deve essere contraddistinto da una luce tenue e da una temperatura costante nonché dall’assenza di fonti elettromagnetiche. Infine, occorre ricordare come rilassarsi sia fondamentale per riuscire ad addormentarsi in poco tempo.